“5 missioni internazionali in Antartide, come capospedizione. Questa esperienza ha ribaltato la mia visione del mondo e ho capito che quando impariamo ad amare gli imprevisti invece che rifiutarli, essi diventano nostri amici. Sono alleati perché ci risvegliano dai nostri automatismi e questo ci libera, ci riporta allo gioia e creatività. È nato così l’Antarctic Mindset, un approccio per prosperare nell’incertezza”. (Ing. Chiara Montanari)
I percorsi di change hanno l’ambizione di trasformarci in esploratori.
Impariamo ad essere esploratori, invece che eroi o vittime delle circostanze. Entrambi questi atteggiamenti, l’eroe e la vittima, sono perdenti in un ambiente complesso, perché sono statici. L’altra possibilità è assumere l’atteggiamento dell’esploratore, per cui l’ambiente che ci circonda non è né da superare né da subire, ma un luogo con cui entrare in una relazione di dialogo, con l’obiettivo di co-creare il nostro futuro.
Scommettiamo sulla nostra capacità di far fronte alle situazioni.
Scommettiamo sui talenti che abbiamo dentro ma che ancora non si sono manifestati. Questo ci parla della fiducia e della capacità di attesa. La fiducia sulle nostre risorse interne e la capacità di lasciare loro il tempo di manifestarsi.
Diventare esploratori dell‘ambiente in cui ci troviamo, per non assumere atteggiamenti statici e controproducenti, ma al contrario diventare attori consapevoli e felici.
Ingegnere, è stata la prima italiana a capo di una spedizione in Antartide. Ha un’esperienza ultradecennale nella gestione e leadership di missioni internazionali ed è consulente nella gestione di progetti complessi e innovazione in situazioni in rapido cambiamento. Oltre alle esperienze polari ha lavorato come manager in vari settori. Nel 2015 ha pubblicato “Cronache dai ghiacci, 90 giorni in Antartide” (Mondadori) dove propone l’ambiente estremo come metafora del mondo contemporaneo e spiega come risvegliare il cosiddetto Antarctic Mindset, ovvero la capacità di prosperare nell’incertezza. Nel 2014 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro per l’impegno nell’innovazione.
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