Scegli una decade in cui identificarti, ma tanto parleremo di tutto. Fra Paninari, Snoopy, Love is, Dolly e Ragazza in, senza dimenticare l’adesivo dell’hippie vagabondo con la chitarra e il pulmino Volkswagen. Com’è che faceva quella canzone? Tappetino nuovi arbre magique… sarà una cavalcata fra i ricordi che ci diranno chiaramente come musica e consumi abbiano definito molto di ciò che siamo.
Comprendere come il concetto di prodotto sia applicabile a molti ambiti e come la cultura pop abbia sovrapposto, grosso modo, la definizione di sé attraverso le scelte di consumo, anche quando si tratta di consumi velleitari come la musica da ascoltare, i film da guardare, gli abiti da indossare, i giornali o i libri da vendere. Anche città importantissime come New York hanno un logo, anche un logo ha alle sue spalle una storia bellissima, come la linguaccia dei Rolling Stones.
Attraverso l’ascolto di alcuni brani, la lettura e la rilettura di aspetti diversi della cultura pop, fra abitudini e fenomeni giovanili ripercorreremo l’ultimo trentennio davvero fertile culturalmente che continua a ispirare anche i nostri giorni.
Acquisire coscienza della rete che, ancora oggi, condiziona contenuti, immagini visive, proposte culturali attraverso l’analisi dei reperti archeologici più recenti che ci siano.
È una giornalista, ha diretto riviste e si è occupata di formazione del personale e comunicazione per la COOP, ma parte da lontano, dalla sua grande passione per il Medioevo. Ha raccontato storie di musica per Radio Coop, scrive libri (spesso di sport e musica) ed è docente di corporate storytelling alla Scuola Holden di Torino, convinta che ci sia sempre una storia da raccontare, anche nel mondo del lavoro.
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